Come ho avuto modo di spiegare in un precedente articolo, dolore e sofferenza sono due condizioni molto diverse: il dolore è acuto, legato ad una circostanza specifica, ed è un’esperienza che fa crescere. La sofferenza è uno stato dell’essere molto più sordo e prolungato, che può certamente nutrirsi del dolore, ma si nutre anche dell’insoddisfazione, della tristezza, della frustrazione, ecc., cioè di tutte quelle emozioni che vibrano a livelli bassi, e così facendo si espande nella persona e la tiene in una condizione di scarsità di energia.
Soffrire in effetti è molto più faticoso che essere felici, ma spesso ci sembra di non essere in grado di uscirne. Ecco 3 possibili cause di sofferenza:
- Hai cercato di fare in modo che le tue emozioni si adeguassero ai tuoi pensieri, e non viceversa. La felicità parte dal farti guidare da ciò che emotivamente ti appaga, utilizzando la mente razionale per escogitare un piano per raggiungere quello scopo: le emozioni sono la tua guida, la mente è colei che organizza il viaggio. Spesso però si cerca di fare il contrario: lasci che la mente ti dica cosa secondo lei è giusto che tu faccia, e ti aspetti che le emozioni si adeguino. Ti dò una notizia: le emozioni non si adeguano. Mai. Puoi gestirle nel breve periodo, ma prima o poi si faranno vive: stress, ansia, attacchi di panico, insonnia, sono tutti sintomi del fatto che stai cercando di imporre alle tue emozioni qualcosa che non va bene per te. In escalation finchè o scoppi oppure ti ammali seriamente.
- Non conosci la tua missione. Vivi una vita che non è tua, fai un lavoro che non ti piace, resti in una relazione che non ti dà più nulla e non capisci perchè stai male. Ti manca uno scopo! Qual è la tua missione? Perchè sei nata? Non credi che ci sia uno scopo superiore? Cosa anima le tue giornate? Cosa ti fa stare bene? Quando ti senti “al posto giusto nel momento giusto”?
- Assuefazione. La sofferenza è diventata il tuo status normale, al punto che non credi nemmeno più di poter vivere diversamente. Semplicemente la sofferenza è ora la tua zona di comfort, se pensi di immaginarti libera, come ti senti? Se, immaginando di liberarti dalla sofferenza, ti senti spaesata, quello è un segnale certo di assuefazione.
Ti dò una buona notizia: si può uscire dalla sofferenza. Te ne dò anche una cattiva: ci devi lavorare. Ma ti posso garantire che ne vale la pena, e che è molto più semplice di quanto sembri prima di iniziare perchè mentre lo fai, la tua energia aumenta.
Senti di essere sulla strada giusta, tutto assume un senso e una ragione. E ti chiedi perchè ci hai messo tanto.
Un solo consiglio: fatti aiutare. Puoi riuscirci anche da sola, sì… Ma con un aiuto risparmi un sacco di tempo e di tentativi a vuoto.