Nel cercare un’immagine per questo articolo, mi sono resa conto, senza troppo stupore, che il simbolo per eccellenza del femminile è anche il simbolo del pianeta Venere, a riprova di quanto gli astri siano connessi con il mondo non solo terreno, ma anche interiore.
Venere, nota come Dea della Bellezza, rappresenta inoltre le fondamentali funzioni di equilibrio, armonia, bilanciamento degli opposti, serenità e calma interiore, eleganza, capacità di intessere relazioni. Tutte doti archetipicamente femminili.
Astrologicamente, infatti, Venere e Luna sono i corpi celesti che principalmente rappresentano l’energia femminile di una persona: il tuo modo di accudire, di occuparti di te stessa e di chi ami, cosa ti calma e ti fa stare bene, cosa hai bisogno di ricevere in una relazione, ma anche la tua energia creativa, la tua capacità di percepire ciò che non è visibile, le connessioni animiche, l’intuito.
Per secoli queste qualità sono state appannaggio esclusivo delle donne, che sono state anche perseguitate in alcune epoche, proprio per via di alcune di queste doti: pensa alla caccia alle streghe dei secoli medievali. Donne che sono anche state tagliate fuori dalla maggior parte delle attività sociali: il mondo femminile era delimitato dalle mura domestiche, quello maschile era invece lo sconfinato mondo esterno.
Questa distinzione di ruoli ha portato ad una cesura nettissima anche nell’ambito personale più interiore: gli uomini hanno relegato nelle profondità più buie della propria anima i propri aspetti più dolci, teneri e vulnerabili, proiettandoli sulle donne e soffocandoli dentro di sé come debolezze indesiderate, mentre le donne hanno potuto vivere la propria affermazione personale e sociale, la propria aggressività e ambizione, solo attraverso i mariti, proiettandole su di loro, impossibilitate ad occuparsi personalmente della propria crescita ed evoluzione nel mondo esterno.
Detto astrologicamente: gli uomini hanno proiettato sulle donne le proprie Luna e Venere, mentre le donne hanno proiettato sugli uomini i propri Sole e Marte.
Oggi, nell’Italia del 2022 sorrido quando mi viene chiesto, a onor del vero da signore di una certa età: “Ma il Sole nel mio tema natale rappresenta mio marito?”, e ancora una volta devo rispondere che “dipende”, ma in effetti è una identificazione che fortunatamente sta venendo meno, in una società in cui una donna può lavorare, vivere da sola, decidere se sposarsi o meno, e nel caso con chi, se avere o no dei figli e se dedicarsi alla carriera.
Le donne stanno finalmente recuperando la possibilità di essere ambiziose, autonome, agire e decidere per sé stesse, combattere le proprie battaglie; in poche parole, stanno integrando il proprio Sole e il proprio Marte.
Tuttavia, nell’entrare in un mondo che fino a pochi decenni fa era di appannaggio esclusivamente maschile, alcune donne sono cadute in una trappola insidiosa: hanno potenziato al massimo la propria energia maschile, soffocando quella femminile. Proprio la stessa cosa che gli uomini hanno fatto per secoli.
Ecco donne che utilizzano aggressività, competitività e rabbia per farsi strada, riproponendo gli stessi schemi squilibrati che il maschile ha utilizzato mettendo da parte l’anima, l’empatia e la gentilezza, al caro prezzo di disconoscere una parte importante di sé stesse.
Fortunatamente negli ultimi tempi, grazie all’affermarsi di discipline olistiche, percorsi di crescita personale, astrologia evolutiva, coaching, ecc. molte donne hanno iniziato a rendersi conto che non è necessario soffocare una parte di sé per vivere felici e perseguire il proprio scopo di vita, anzi, proprio il contrario: per vivere una vita piena e soddisfacente è indispensabile integrare in sé tutti quegli aspetti, e farli fluire armoniosamente e in equilibrio.
Ecco il vero “risveglio del femminile”: il momento storico in cui le donne si riappropriano della propria energia vitale e creativa, della propria sensibilità ed empatia, e le utilizzano non per competere con il maschile, ma per armonizzarsi con esso creando un mondo più sostenibile sul piano sia personale sia professionale.
Da qui può nascere anche la possibilità per gli uomini di rientrare in contatto con il proprio femminile interiore, e trovare così un reale equilibrio.
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